Ci sono molti pazienti del dott.Nascimben che intraprendono il Metodo Terapeutico Globale e che mi chiedono come preparare il Porridge.
Ci ho messo un attimo a pubblicare le ricette del Porridge, perchè ad un certo punto sui Social si è scatenato l'inferno sull'argomento avena, porridge e acido fitico. Improvvisamente tutti coloro che preparavano l'overnight o cuocevano i fiocchi di avena venivano scanzonati dai nuovi detentori del sapere alimentare e indotti a seguire la LORO vera procedura corretta del porridge ( e nei casi più estremi addirittura si sconsigliava proprio l' assunzione della pericolosissima avena e del porridge) Queste procedure "svelate" dai Guru alimentari cambiavano però da un post all'altro, ogni qual volta qualcuno faceva presente delle incongruità.
Alla fine nessuno capiva più niente, si rimbalzavano l'un l'altro le informazioni, i chiarimenti arrivavano a risposte monosillabiche e quindi se non capivi...c'era un bel libro pronto da comprare. TAAC
Non vi nascondo che quella valanga di informazioni dove tutto è il contrario di tutto, mi aveva generato un pò di dubbi su alcune cose. E se ce l'avevo io nonostante avessi a disposizione il dott.Nascimben a cui chiedere , cosa sarebbe successo a quei pazienti che fossero finiti in quella bolgia di Post, Reel, Video e Webinar . Cioè dovevo preparare un Porridge porca miseria, mica l'Elisir di lunga vita. E così ho fatto l'unica cosa giusta da fare: mi sono cercata gli studi scientifici sull'argomento e ho incrociato i dati...per scoprire quello che già mi aveva detto il dott.Nascimben e che già veniva giustamente applicato da chi il porridge lo consuma da sempre! Ora però fissiamo alcuni concetti tratti da questi studi e prepariamoci il nostro overnight o il nostro porridge in tranquillità. Anche perchè UDITE UDITE : un residuo di acido fitico può addirittura offrire benefici antiossidanti e protettivi per la salute...
Cos'è l' acido fitico
L'acido fitico è un composto presente nei cereali, nei legumi e nei semi che può legarsi ai minerali come ferro, calcio e zinco, riducendo la loro biodisponibilità. Per quanto riguarda l'avena, la preoccupazione è che l'acido fitico possa impedire l'assorbimento di questi minerali importanti.
Preparazione dei fiocchi di avena e gestione dell'acido fitico
1. Fiocchi di avena e fitasi: I fiocchi di avena sono solitamente parzialmente cotti durante il processo di produzione, che include la pulitura, la tostatura a vapore e la laminazione. Questo processo può attivare parte delle fitasi, gli enzimi che degradano l'acido fitico. Tuttavia, un' ulteriore cottura può aiutare a ridurre ulteriormente l'acido fitico. Possiamo dire che il procedimento industriale di pulitura, tostatura e laminazione riduce l'acido fitico di circa il 20% . Quindi una quantità moderata.
2. Ammollo: L'ammollo è la parte fondamentale! E' una pratica comune per ridurre l'acido fitico nei cereali. L'ammollo in acqua tiepida o temperatura ambiente per diverse ore (almeno 7-8 ore o durante la notte) può aiutare a ridurre l'acido fitico. È utile aggiungere un po' di acido (come il succo di limone o l'aceto di mele) all'acqua di ammollo per abbassare il pH e attivare le fitasi rimanenti. Terminato l'ammollo, potete buttare via l'acqua di ammollo e risciacquare i fiocchi oppure tenerla, in quanto all'interno troverete vitamine del gruppo B. Con questa fase si ottiene la tanto derisa base per l'Overnight Guardiamo percentualmente di quanto si riduce l'acido fitico con l'ammollo. Ricordiamo che stiamo mettendo in ammollo un alimento che presenta già una riduzione dell'acido fitico del 20% dovuto al processo di produzione. Ammollo in acqua: Uno studio ha dimostrato che l'ammollo in acqua tiepida (circa 20-30°C) o temperatura ambiente per 12-16 ore può ridurre il contenuto di acido fitico fino al 30-50% nei cereali, compresa l'avena. Aggiunta di agenti acidificanti: L'aggiunta di agenti acidificanti come succo di limone o aceto può migliorare questa riduzione, aumentando l'attivazione delle fitasi e portando la riduzione dell'acido fitico fino al 50-70%. Se volete vi fermate qua e avete ottenuto la base per l'Overnight. Ricordatevi che nel nostro tratto intestinale abbiamo batteri in grado di generare fitasi che spezzano i legami dell'acido fitico rendendo disponibili i minerali. 3.Cottura: In generale, la cottura non è tanto efficace quanto l'ammollo o la fermentazione nel ridurre l'acido fitico. Studi suggeriscono che la cottura da sola può ridurre l'acido fitico di circa il 10-20% ma solo se lo fai cuocere per 20 minuti !!! Chissà se quei guru che dicevano che la cottura era più importante dell'ammollo si sono presi la cura di leggere questi studi! Comunque, la cottura successiva all'ammollo può ulteriormente ridurre il contenuto di acido fitico.
La cottura trasforma i fiocchi di avena in una consistenza morbida, rendendo i nutrienti più facilmente accessibili per la digestione e l'assorbimento.
Entrerò nel dettaglio della preparazione del Porridge elle ricette che pubblicherò su questo blog.
Benefici dell'acido fitico
Sì perchè un residuo di acido fitico può avere alcuni benefici per la salute, nonostante la sua reputazione come fattore antinutrizionale. Per cui non c'è alcuna ragione di impazzire per eliminarlo del tutto. Ecco alcuni benefici dell'acido fitico:
Attività antiossidante: L'acido fitico è un potente antiossidante. Può aiutare a prevenire il danno ossidativo alle cellule, che è implicato in molte malattie croniche come il cancro, le malattie cardiovascolari e l'invecchiamento precoce .
Prevenzione delle malattie croniche: Alcuni studi suggeriscono che l'acido fitico può ridurre il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro, come il cancro al colon, grazie alla sua capacità di chelare i metalli pesanti e prevenire la formazione di radicali liberi .
Regolazione della glicemia: L'acido fitico può influenzare positivamente la glicemia e l'insulina, aiutando a prevenire picchi glicemici dopo i pasti. Questo può essere particolarmente utile per le persone con diabete o sindrome metabolica.
Effetti sulla salute ossea: In quantità moderate, l'acido fitico può avere un effetto positivo sulla salute ossea. Alcuni studi suggeriscono che può aiutare a prevenire la demineralizzazione ossea e l'osteoporosi, grazie alla sua capacità di inibire la formazione di cristalli di calcio insolubili.
In conclusione mentre un'eccessiva assunzione di acido fitico può ridurre la biodisponibilità di minerali importanti, un residuo di acido fitico nella dieta può fornire benefici per la salute.
Sarà pertanto sufficiente ridurre l'acido fitico attraverso pratiche come l'ammollo, la germinazione e la fermentazione, mantenendone un prezioso residuo.
Concludo, riportandovi qua sotto:
gli studi scientifici che ho usato per estrapolare i concetti più fruibili
il video che il dott.Nascimben ha prodotto sull'argomento.
Mi auguro che questo articolo sia per voi utile. Se avete domande potete farle nei commenti. Buona lettura e buona Visione
Riferimenti Bibliografici
Link Youtube "I Fitati: c'è davvero da preoccuparsi?"
Ecco alcuni riferimenti scientifici che che ho trovato sull'effetto dell'ammollo e delle fitasi sull'acido fitico nei cereali, compresa l'avena:
Questo studio esplora l'interazione tra minerali e acido fitico e discute l'efficacia dell'ammollo e della fermentazione nella riduzione dell'acido fitico. Lopez, H. W., Leenhardt, F., Coudray, C., & Remesy, C. (2002). "Minerals and phytic acid interactions: is it a real problem for human nutrition?" International Journal of Food Science & Technology, 37(7), 727-739.
Questo articolo fornisce una panoramica delle fonti di fitasi e delle condizioni ottimali per la loro attività, tra cui il pH e la temperatura. Dvorakova, J. (1998). "Phytase: sources, preparation and exploitation." Folia Microbiologica, 43(4), 323-338.
Questo studio dimostra come la degradazione dell'acido fitico attraverso l'ammollo e la fermentazione possa migliorare l'assorbimento del ferro nei cereali. "Degradation of phytic acid in cereal porridges improves iron absorption by human subjects." American Journal of Clinical Nutrition, 77(5), 1213-1219.
Ecco alcuni studi che evidenziano i benefici dell'acido fitico in relazione a malattie croniche e tumori:
Shamsuddin, A. M., & Vucenik, I. (1997). "IP6: A novel anti-cancer agent." Life Sciences, 61(4), 343-354. Questo studio discute l'efficacia dell'inositolo esafosfato (IP6), una forma di acido fitico, come agente anticancro. Gli autori descrivono come l'IP6 possa inibire la crescita tumorale e potenziare la funzione immunitaria.
Vucenik, I., & Shamsuddin, A. M. (2006). "Protection against cancer by dietary IP6 and inositol." Nutrition and Cancer, 55(2), 109-125. Questo articolo esamina i meccanismi attraverso i quali l'IP6 e l'inositolo proteggono contro il cancro. I risultati suggeriscono che l'IP6 può indurre la differenziazione cellulare, inibire la proliferazione cellulare e potenziare l'apoptosi (morte cellulare programmata) nelle cellule tumorali.
Graf, E., & Eaton, J. W. (1990). "Antioxidant functions of phytic acid." Free Radical Biology and Medicine, 8(1), 61-69. Questo studio esamina il ruolo dell'acido fitico come antiossidante. Gli autori mostrano come l'acido fitico possa chelare i metalli, prevenendo così la formazione di radicali liberi e riducendo il danno ossidativo, che è implicato in molte malattie croniche.
Schlemmer, U., Frølich, W., Prieto, R. M., & Grases, F. (2009). "Phytate in foods and significance for humans: food sources, intake, processing, bioavailability, protective role and analysis." Molecular Nutrition & Food Research, 53(S2), S330-S375. Questo articolo fornisce una panoramica completa sul fitato (acido fitico) negli alimenti, inclusi i suoi benefici protettivi contro le malattie croniche. Gli autori discutono come il fitato possa proteggere contro la formazione di calcoli renali e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
Vucenik, I., & Shamsuddin, A. M. (2003). "Cancer inhibition by inositol hexaphosphate (IP6) and inositol: From laboratory to clinic." Journal of Nutrition, 133(11 Suppl 1), 3778S-3784S. Questo studio tratta dell'uso dell'IP6 e dell'inositolo come inibitori del cancro, mostrando i risultati sia di studi in vitro che di studi clinici preliminari. Gli autori concludono che l'IP6 ha il potenziale per essere utilizzato come supplemento dietetico per la prevenzione e il trattamento del cancro.
Io continuo a non capire se l acqua dell ammollo va tenuta o buttata io finora l ho tenuta ma durante la cottura tolgo buona parte della schiumetta bianca che si forma. È giusto? è sbagliato? Grazie se qualcuno finalmente mi chiarisce le idee!!
Cortesemente può spiegarmi come si riduce l'acido fitico con l'ammollo? Se lascio i fiocchi di avena in ammollo, l'acqua gonfia i fiocchi che poi mangio il mattino successivo o dopo alcune ore, compreso sto "benedetto o maledetto" acido fitico. Diverso se mi parla di risciacquo o in caso di ammollo della frutta secca, perché poi getto l'acqua di ammollo, compreso il possibile acido fitico.
È una domanda innocente, da persona che ignora i processi chimici.
Grazie.
Non ne ne sapevo niente fino all' ultimo commento pubblicato dal dot Nascimben. Però miracolosamente di mio facevo e faccio intiepidire l'acqua a circa 35 º la sera metto i fiocchi di avena e al mattino faccio la cottura. E' pur vero che mi nutro più che decentemente in generale, però adesso mi sono spiegato perché la mia glicemia è sempre intorno a 65/70 a digiuno.