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CALCOLI ALLA CISTIFELLEA: risolvili senza farmaci ne' chirurgia

Aggiornamento: 23 lug 2019

Nascimben Andrea







Oggi parleremo dei calcoli alla cistifellea, fenomeno diffusissimo tra le popolazioni occidentali. Da alcuni studi epidemiologici è emerso che almeno il 90% dopo i 65 anni ha queste formazioni calcolosiche.


Ma perché si formano?

Se fate una ricerca su Google vi verrà fuori :

fattori genetici

sorappeso

diabete




Si ma perché in queste condizioni?

Con quali meccanismi?

E soprattutto come faccio a risolvere la questione o eventualmente non operare quelli che ho già?


Anche se fino ad oggi ma hanno procurato qualche colica?, dico solo qualche perché se fossero coliche ricorrenti e l'ecografia addominale mettesse in luce infiammazione estesa l’unica soluzione sarebbe quella chirurgica.

Meglio evitare condizioni infiammatorie croniche molto estese ai tessuti del circolo epatico e pancreatico, perché ci potrebbero essere complicanze molto gravi.


Purtroppo la chirurgia oggi non prevede il risparmio dell'organo della colecisti, in nessuna situazione, nemmeno se la condizione infiammatoria risultasse contenuta: l’organo viene gettato via insieme ai calcoli.



Ma come possiamo fare dunque se abbiamo dei calcoli che ci danno fastidio solo occasionalmente anche se con forti coliche?

Vi potrei dire mangiate in questo modo e non assumete farmaci, ma generalmente

le persone sono molto scettiche con chi non indossa il camicione bianco e il fonendoscopio (giustamente).


Per cui oggi proverò a fornirvi delle brevi spiegazioni di fisiologia, per poi concludere con dei semplici suggerimenti pratici.


Ma prima di iniziare, vorrei mettervi al corrente di un aspetto: il sottoscritto gli è stato diagnosticato un calcolone di 15 mm TRE anni fa circa e per il quale ero stato messo, rapidamente, in lista per l’intervento chirurgico. Secondo i medici il mio era assolutamente un quadro di pertinenza chirurgica. Probabilmente lo era davvero, viste le ricorrenti coliche dolorosissime 3, 4 volte all'anno.


Ho preferito non operare ,nonostante mi fosse stato detto che che nel giro di 5-6 mesi avrei dovuto far ricorso alla chirurgia. Ho iniziato a studiare se vi erano strade alternative. Sulla base di mie pregresse conoscenze del sistema biologico e di alcuni dati riscontrati in letteratura, ho capito che forse potevano esserci soluzioni differenti all'asportazione della colecisti. Non escludo che in futuro il sasso di 15 mm possa in qualche modo farsi sentire.

Purtroppo se certi approfondimenti li avessi fatti 10 anni prima, probabilmante la formazione calcolosica, si sarebbe potuta fermare a pochi millimetri o magari avrei potuto anticiparla del tutto.

Purtroppo l’igoranza mi ha fatto pagare un prezzo molto alto.Torniamo a noi, ed iniziamo.





Vediamo cosa facilita la formazione dei calcoli.


Il calcolo è formato da colesterolo o meglio eccesso di colesterolo e da eccesso di bilirubina

sassolini costituiti per la maggior parte dal 50-75% da colesterolo e dal 20-75% da bilirubinato di calcio (più sono pigmentati e maggiore è il contenuto di bilirubinato di calcio e fosfati di calcio).


Eccesso di colesterolo (prima componente del calcolo)

Iniziamo a dire cosa accentua la formazione di colesterolo:


1-Eccesso di calorie,

in primis proveneinti dagi zuccheri (vedere colesterolo e statine ecc..)

Perché si formi il colesterolo cè bisogno che un enzima dal nome complicato (HMG coaSintetasi) diventi attivo, altrimenti la cascata di 30 reazioni biochimiche non potranno avere inizio.


Chi attiva questo enzima fondamentale?

L’insulina


E chi attiva l’insulina?

pochissimo i grassi, moderatamente le proteine e massivamente i carboidrati, quindi i cereali del prof Del Toma, sempre lui e il suo collega Franco Calabrese, che ingolfano di carboidrati banmbin e vecchietti (forse sarebbe il caso di rifletterci un po di più)


2-Disbiosi intestinale che crea infiammazione intestinale ( e poi sistemica)

Perché tra i tanti effetti avversi che genera il microbioma patogeno come infiammazione e proliferazione, Non consentono una buona produzione di Acidi grassi a corta catena (SCFA)


Cosa fanno questi metaboliti prodotti dalle specie simbiotiche del nostro intestino?

Inibiscono la sintesi di quel famoso enzima (HMG coA-Sintetasi) e quindi ulteriore Colesterolo.


3-ridotta sintesi di acidi biliari.

Questi composti, sono costituiti essenzialmente da colesterolo.



Dovete sapere che produrre acidi biliari per il nostro organismo è il meccanismo principale che ha a disposizione per abbassare i livelli di colesterolo circolante.

Gli acidi biliari sono dei composti, escreti con la bile durante il pasto, utili a micellare (catturare) le singole gocciole di grasso e veicolarle, frammentate, in modo da poter essere meglio digerite ed assorbite dall'intestino. Se creo molti di questi composti, lascerò meno colesterolo libero nel sangue, riducendolo (bassa colesterolemia).


La ridotta sintesi dipende da una serie di fattori, per esempio dai livelli di insulina, citochine infiammatorie (due faccie della stessa medaglia), come anche i fattori di crescita (IGF-1, TGFbeta, EPGF) e ormoni steroidei (estrogeni e androgeni) ed ovviamente una elevata presenza di acidi biliari, sono tutte condizioni che inibiscono la trascrizione di un enzima deputato a produrre gli acidi biliari: (CYP7A1 enzima epatico)


Questo cosa comporta?

Che si producono pochi Sali biliari e pertanto si lascia all’interno di fegato e colecisti maggiori quantità di colesterolo, incrementando il rischio di precipitazione dello stesso a formare calcoli biliari ed epatici.


Un'altro elemento da tenere in considerazione, è che una riduzione della sintesi degli acidi biliari, porta ad una conseguente riduzione dei livelli di Vitamina K, poichè questa vitamina viene prodotta dall'elaborazione da parte di alcune specie batteriche di questi Sali.


A sua volta la carenza vitaminica K, provoca una scarsa produzione epatica di protrombina e di fattore VII con compromissione del processo di coagulazione dei sangue (rischio emorragico). La vitK è implicata nel metabolismo osseo.


Le cascate di eventi che abbiamo appena descritto nei 3 punti, e che portano ad un sostanziale aumento del colesterolo non sono da interpretarsi come un errore del nostro organismo, tutt'altro.

Questi complessi fenomeni, avvengono all’interno di un ragionamento biologico assolutamente perfetto: se ho insulinemia costante, avrò infiammazione di basso grado e questo, avviene perchè significa che siamo in un periodo di abbondanza, pertanto è cosa buona e giusta avere più colesterolo nel sangue affinchè si possano rigenerare tessuti e membrane. E guarda caso, il colesterolo è il grasso alla base della costituzione di tutte le membrane cellulari di tutti i tessuti.



Eccesso di Bilirubina (seconda componente del calcolo)


La Bilirubina, è una sorta di prodotto di scarto di alcune attività metaboliche.


Bisogna considerare che l’ottanta % della bilirubina deriva dalla degradazione del gruppo eme dell’emo-globina (proteina presente all'interno degli eritrociti).


Se ho anemia di un certo tipo ho una rapida emolisi, cioè degrado velocemente i globuli rossi e quindi produco molta bilirubina, l'altro 20% della formazione di bile proviene dalla degradazione del gruppo eme dei citocromi450, quindi tossine e farmaci


La Bilirubina prodotta dalla milza, si lega all'albumina e veicolata, al fegato.

Qui separata dall’albumina e legata ai Sali glucoronici (bilirubina coniugata) ed inviata verso la cistifellea a costituire la bile insieme a: acqua , acidi biliari, colesterolo (formata da 82% da acqua, 12% da acidi biliari, 5% fosfolipidi, 1 % colesterolo, 0,5% di bilirubina).


Quindi Elevate quantità di bilirubina, possono precipitare in bilirubinato di calcio all'interno di cistifellea e dotti biliari, questo si traduce in calcoli biliari.




Per sintetizzare e concludere:se volete evitare che si possano formare calcoli o che non incrementino la dimensione di quelli già presenti, dobbiamo:


1-Ridurre le calorie nel complesso, in primis quelle derivanti dagli zuccheri, poiché stimolano il rilascio di Insulina, che a sua volta genera il rilascio di citochine e di altri ormoni (eicosanoidi) infiammatori che inducono ancor di più l’inibizione dell’enzima preposto, Cyp7


2-Non presentare Disbiosi intestinale ( vedere alimentazione Antinfiammatoria)


3-Mantenere bassa percentuale di grasso corporeo, ovvero bassa leptina che genera anch’essa infiammazione

Quindi …bassi carboidrati…un’altra motivazione per contenerli.


4-Ridurre la formazione di bilirubina, ovvero:

-ridurre le tossine, il che significa poche sostanze chimiche, poiché la bilirubina proviene dal metabolismo dei farmaci e di altre sostanze chimiche ingeriti.

-evitare condizioni di Anemia da deficit di vitB, la quale comporta una rapida emolisi. E quindi formazione di bilirubina. Vi ricordo che l'Anemia megaloblastica o macrocitica dipende dalla carenza di vitB 12 e quindi l'uso costante di farmaci gastro inibitori amplifica il fenomeno.


Insieme a qualche altro mio paziente siamo la prova vivente che se ci si alimenta bene e si tiene in ordine l'intestino le formazioni calcolosiche alla cistifellea diventano cosa remota.

È vero siamo solo casi aneddotici e non possiamo certo fare statistica, ma i percorsi di fisiopatogenesi che ho illustrato sono abbastanza solidi.


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