Uno spunto di Riflessione
Anna, una donna di 82 anni, si reca, in compagnia del figlio Salvatore, a fare una visita di routine dall’Otorino, un signore che ricopre l’incarico come primario ospedaliero, il quale dopo aver constatato esiti da reflusso gastroesofageo si esibisce in ardite, quanto disarmanti, spiegazioni :
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“SIGNORA DOVREBBE PRENDERE I FARMACI GASTRO INIBITORI PERCHE’ ALTRIMENTI I FUMI GASTRICI ARRIVANO DENTRO IL CERVELLO E RISCHIA DI IMPAZZIRE”
e poi aggiunge :
“IL REFLUSSO E’ UNA COSA SUA, UNA COSA CHE GLI E’ SEMPRE APPARTENUTA, LO HA EREDITATO DAI GENITORI, QUINDI NON GUARIRA’ MAI”
Anna ha iniziato a soffrire di irregolarità dell’alvo, circa 10 anni fa ; il suo intestino dall’ora è sempre stato diarroico con 3-4 evacuazioni giornaliere. Vi è inoltre ASSENZA dello stimolo EVACUATIVO.
Il Reflusso Gastroesofageo ha iniziato ad instaurarsi subito dopo, esprimendosi con un ampio corollario sintomatologico; acidità al cavo orale, bocca amara, secchezza delle fauci, gonfiore epigastrico e necessità di eruttazione fin dal risveglio. Una sintomatologia che accompagna la donna per tutta la giornata.
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Ho iniziato a seguire la signora a fine Maggio e in 6 mesi nonostante la sua avanzata età, le sue croniche abitudini alimentari e una sindrome ansioso-depressiva riesce a risolvere in modo pressoché integrale le problematiche del tratto digerente eccezion fatta di un occasionale e lieve fastidio faringeo.
Risultati che il figlio Salvatore ha provato a comunicare al signor Otorino, il quale dopo un immane sforzo attentivo mantenutosi per ben 30 secondi consecutivi esclama:
” si , ma l'alimentazione serve a poco , il problema sua mamma se lo porta dietro da sempre. Non può guarire”
Dimostrando non solo ottusità ma nessuna voglia di mettersi all’ascolto di ciò che l’interlocutore provava, affannosamente, a comunicare, ovvero che l'anziana mamma aveva completamete risolto tutti i disturbi del tratto digerente tranne che questo residuale fastidio faringeo.
Salvatore, è un uomo di grande sensibilità che ha voluto seguire la mamma passo dopo passo invitandola a proseguire nel percorso Terapeutico anche nei momenti di difficoltà e constatando gli splendidi risultati che di mese in mese l'anziana mamma andava ottenendo,
ed è proprio in virtù di questa sua intelligenza emotiva, comprende immediatamente che dinanzi a sé non vi era altro che un mero prescrittore e nulla più, proseguire dunque nel cercare un DIALOGO spiegando i progressi della mamma grazie
all'Alimentazione perfettamente inutile
Il dramma nel dramma è che di soggetti come l’otorino ve ne sono pieni ospedali ed ambulatori.
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Buona (e acuta) RIFLESSIONE a tutti
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