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MALATTIE AUTOIMMUNITARIE E USO DI ADDITIVI ALIMENTARI:una relazione stretta

Aggiornamento: 18 ott 2019

Nascimben Andrea




L'incidenza delle malattie autoimmuni è in aumento, insieme all'espansione dell'industria alimentare e del consumo di additivi alimentari (e di farmaci).


La barriera epiteliale intestinale, con la sua giunzione intercellulare stretta (TJ), controlla l'equilibrio tra tolleranza e intolleranza immunitaria ai cosiddetti "non autoantigeni", ovvero le proteine che assumiamo con l'alimentazione.

Le perdite di queste giunzione strette, possono essere favorite da molti componenti presenti all'interno dell'intestino come alcune proteine alimentari (Glutine), batteri patogeni, farmaci e alcuni additivi alimentari comunemente usati.


Glucosio, sale, emulsionanti, solventi organici, glutine, transglutaminasi microbica e nanoparticelle sono sostanze sempre più utilizzati dall'industria alimentare. L'industria sostiene che siano componenti importanti per migliorare le qualità del prodotto e soprattutto lavorabilità e conservabilità del cibo.


Tuttavia, i suddetti additivi sono in grado di aumentare la permeabilità intestinale, diminuendo la sintesi di proteine deputate al mantenimento delle giunzioni strette (TJ).


La disfunzione di giunzione stretta è infatti comune in molteplici malattie autoimmuni. Questa condizione favorisce l'ingresso di antigeni immunogenici (proteine alimentari che accendono il sistema immunitario) e conseguente attivazione della cascata autoimmune.



Nel riquadro A è riportato l'aumento percentuale medio annuo, degli additivi alimentari industriali e delle incidenze e delle prevalenze delle malattie autoimmuni.

Nel riquadro B,è riportato l'aumento medio percentuale di diverse classi di malattie autoimmuni.







La Figura mostra la linea in crescita netta annua dei suddetti additivi alimentari industriali sopra descritti, e le previsioni di vendite e consumi negli ultimi 4-6 decenni (linee sottili)

Le barre più dettagliate, mostrano l'aumento reale del consumo o delle vendite dei vari additivi industriali, negli ultimi decenni, dove l'uso di enzimi e nanoparticelle industriali è aumentato in proporzione più di tutt gli altri (l'uso in Europa è davanti alla media mondiale e quella degli USA e del Brasile )





Qualche dettaglio tecnico


Solo un singolo strato di cellule epiteliali separa i contenuti presenti all'interno del lume intestinale, dalle cellule immunitarie presenti nella lamina propria (ovvero lo strato appena al di sotto dello strato di cellule epiteliali; il rivestimento del nostro intestino)


La violazione di questo singolo strato di epitelio può portare ad una risposta immunoreattiva.

La regolazione delle giunzioni strette è influenzata da molti fattori, tra cui: IgA secrete, enzimi, neuropeptidi, neurotrasmettitori, peptidi alimentari, lieviti, batteri,virus, citochine proinfiammatorie, radicali liberi e cellule T regolatorie [1] .


Le ricerche condotte nell'ultimo decennio hanno dimostrato che le giunzioni strette (TJ), sono costituite da una complessa rete di proteine, la cui interazione detta la sua competenza e la sua capacità di creare impermeabilizzazione (o meno) dell'epitelio intestinale.





Proteine come la Zonulina, occludina, claudina e molecole di adesione (VCAM e ICAM) e altre proteine di giunzione, sono alcuni esempi di proteine che modulano la capacità di mantenere o meno la capacità delle giunzioni strette.


E' sempre più evidente che TJ sono strutture dinamiche coinvolte nei processi fisiologici ma anche patologici dell'intestino.


Insieme al tessuto linfoidale associato all'intestino (GALT) e alla rete neuroendocrina (sistema enterico, nervo Vago, Sistema ortosimpatico e cellule endocrine intestinali) la barriera epiteliale intestinale (con i suoi TJ intercellulari) controllano l'equilibrio tra tolleranza e intolleranza delle cellule immunitarie, rispetto agli antigeni (proteine) alimentari.



E' oramai sempre più solida la tesi che conferma che la disfunzione di TJ sembra essere un difetto primario nelle malattie autoimmuni [2] . Disordini come retto-colite ulcerosa, malattia di Crohn, malattia celiaca, malattia articolare infiammatoria, spondilite anchilosante, artrite reumatoide, artrite psoriasica, diabete mellito di tipo 1 e cirrosi biliare primaria, ma anche in molte malattie infiammatorie come l'eczema e le psoriasi, siano significativamente favoriti dalla permeabilità epiteliale.


Infatti, oltre alla predisposizione genetica, vi è necessitàche si verifichi la perdita di funzione protettiva delle barriere della mucosa per sviluppare l'autoimmunità (3)


In conclusione l'aspetto nutrizionale, inteso come qualità e quantità dei cibi, gioca un ruolo fondamentale nella permeabilità della barriera e nella modulazione del sistema immunitario.


Anche il contributo fornito dagli adittivi chimici risulta essere particolarmente importante nella regolazione della permeabilità epiteliale dell'intestino ed un potente fattore aggravante se vi è già una condizione infiammatoria in atto.




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Bibliografia

1 MK Jeon , C. Klaus , E. Kaemmerer , N. Gassler

Barriera intestinale: percorsi molecolari e modificatori

Mondiale J Gastrointest Pathophysiol , 4 ( 2013 ) , pp. 94 - del 99

2 A. Fasano , T. Shea-Donohue

Meccanismi di malattia: ruolo della funzione barriera intestinale nella patogenesi delle malattie autoimmuni gastrointestinali

Nat Clin Pract Gastroenterol Hepatol , 2 ( 2005 ) , pp. 416 - 422

3 ST Ballard , JH Hunter , AE Taylor

Regolazione della permeabilità stretto durante l'assorbimento dei nutrienti attraverso l'epitelio intestinale

Annu Rev Nutr , 15 ( 1995 ) , pp. 35 - 55

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