Nascimben Andrea
Un ruolo causale di accumulo ossidativo e invecchiamento, come in molte malattie e nella stessa morte è stato proposto da Harman con la "Teoria dei Radicali Liberi nell'invecchiamento" (1) spiegando la produzione mitocondriale di ROS (specie Reattive dell'Ossigeno) (2).
Questa ipotesi deriva dall'evidenza che le cellule che utilizzano ossigeno generano di conseguenza ROS; i livelli di ROS aumentati portano ad un circolo vizioso: le ROS prodotte dalla catena di trasporto degli elettroni nei mitocondri, danneggiano gli stessi mitocondri, portando in modo esponenziale a più produzione ROS ed ampliamento dei danni.
Normalmente, esiste un equilibrio tra gli elementi pro- e antiossidanti. Sebbene un accumulo fisiologico dei radicali sia normale (circa l'1% dell’ossigeno utilizzato diventa ROS ) ( 3)
Con l'età, l'eccessiva generazione di radicali liberi, a causa della progressiva de-regolazione del metabolismo cellulare, può sopraffare la risposta cellulare naturale anti-ossidante, generando uno status di omeostasi compromessa in favore dell’ossidazione progressiva della cellula (4)
Al contrario, il "modello di resistenza allo stress" suggerisce che i meccanismi che conferiscono robustezza a contrastare molteplici forme di stress possono rappresentare un via potenziale che porta verso l'invecchiamento sano (5-6).
In teoria, dovrebbe essere sufficiente diminuire i livelli delle ROS e migliorare i meccanismi antiossidanti per aumentare la probabilità di un invecchiamento sano e vivere una vita più lunga. Alcuni recenti risultati affermano che i meccanismi ben studiati che mediano la longevità, come la restrizione calorica (CR) e il corretto metabolismo del glucosio, riducono l'accumulo di ROS. Bisogna considerare che è necessario che vi sia una costante presenza di ROS per mantenere un buon livello di adattamento allo stress (omeostasi e ormesi), ovvero determinare quella che viene definita "resistenza allo stress" (7).
Questo ciclo, conosciuto come ormesi mitocondriale o mitohormesi, in cui le ROS risultano essere positive molecole di segnalazione, in grado di fornire messaggi dai mitocondri ad altri compartimenti cellulari in risposta a stimoli fisiologici o fisiopatologici.
Nel complesso, l'aumento della formazione di ROS derivata dall’attività mitocondriale, dovrebbe servire come stresso lieve per mantenere attivo il corretto meccanismo antiossidante.
I segnali ROS, a livelli fisiologici, sono in grado di indurre processi a valle, attivando alcuni altri enzimi (come l'attivazione di specifiche cascate di MAP-chinasi sensibili allo stress ossidativo e fattori di trascrizione sensibili ai processi ossido-riduttivi ) che culminano in una risposta adattativa globale rappresentata da un miglioramento della risposta antiossidante agli successivi eventi stressanti(7).
In questa ottica svolgere una regolare ma moderata attività fisica rappresenta uno stimolo stressante lieve ma fortemente adattativo per il sistema biologico, utile a mantenere stimolati i nostri meccanismi riparatori e antiossidanti.
Nutrirsi con alimenti ricchi di composti bioattivi come polifenoli, vitamine e Sali minerali, consente al nostro organismo di poter mantenere sempre rigenerati i sistemi riparatori antiossidanti.
Sappiamo che la vitamina C e la Vitamine E (tocoferolo) sono fondamentali per rigenerare i nostri sistemi antiossidanti enzimatici. Questo consente di mantenere una catena protettiva di meccanismi contro l’invecchiamento e contro la malattia.
Ancora una volta NUTRIZIONE e ATTIVITA' FISICA dimostrano di essere i due principali fattori in grado di determinare salute o al contrario, una loro assenza, la malattia.
Dopotutto rispettare la nostra fisiologia significa semplicemente nutrirsi con ciò che la natura ci ha fornito per milioni di anni, ed eseguire una moderata ma costante attività fisica TUTTA LA VITA.
Ci siamo evoluti in compagnia ( VITALE) di queste due componenti e non possiamo certamente pensare di farne a meno improvvisamente.
La maccina biologica dell'uomo , così come quella di qualsiasi altra specie animale, si è evoluta grazie al rispetto di questi due imprescindibili fattori, la mancanza (o l'alterazione ) di uno dei due, non potrà che condurre inesorabilmente verso la malattia.
TUTELA LA SALUTE CON L’INFORMAZIONE
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Bibliografia
1. Harman D. Prolungamento della durata normale delle sostanze chimiche per la protezione dalle radiazioni. J. Gerontol. 1957; 12 : 257-263. [ PubMed ]
2. Harman D. Un orologio biologico: i mitocondri? Marmellata. Geriatr. Soc. 1972 20 : 145-147. [ PubMed ]
3. Fusco D., Colloca G., Lo Monaco MR, Cesari M. Effetti di integrazione antiossidante sul processo di invecchiamento. Clin. Interv. Invecchiamento. 2007; 2 : 377-387. [ Articolo libero di PMC ] [ PubMed ]
4. Sastre J., Pallardó FV, Viña J. Lo stress ossidativo mitocondriale gioca un ruolo chiave nell'invecchiamento e nell'apoptosi. IUBMB Life. 2000; 49 : 427-435. [ PubMed ]
5. Fried LP, Tangen CM, Walston J., Newman AB, Hirsch C., Gottdiener J., Seeman T., Tracy R., Kop WJ, Burke G., et al. Frabbra negli adulti più anziani: prova di un fenotipo. J. Gerontol. A Biol. Sci. Med. Sci. 2001; 56 : M146-M156. [ PubMed ]
6. Swindell WR Restrizione dietetica nei ratti e nei topi: meta-analisi e riesame delle prove per effetti genotipo-dipendenti sulla durata della vita. Aging Res. Rev. 2012; 11 : 254-270. [ Articolo libero di PMC ] [ PubMed ]
7. Ristow M., Zarse K. Quanto aumenta lo stress ossidativo promuove la longevità e la salute metabolica: il concetto di ormesi mitocondriale (mitohormesi) Exp. Gerontol. 2010; 45 : 410-418. [ PubMed ]
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