Un Caso Clinico del dott.Andrea Nascimben
Oggi vi racconto il caso della signora Sofia Anni 62, la quale decide di contattarci in VIDEOCONFERENZA per valutare la possibilità di poter risolvere, finalmente, un VENTENNALE REFLUSSO,
una condizione che permane nonostante avesse effettuato, un paio di anni prima, la famosa chirurgia di Fundoplicatio (secondo nissen)
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Il volto della donna, come spesso accade nei casi di reflusso cronico, appare sofferente ed anzi nel suo eloquio, appare molto sfiduciata, dopo tutto è stata sottoposta per decenni una pletora infinita di farmaci, effettuato batteria seriale di esami strumentali, pagato decine di viste e alla fine tentata anche la via chirurgica, tutto senza alcun esito
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Ancora una volta rappresento la famosa ultima spiaggia….
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Nell’anamnesi la paziente mi riporta:
1- REFLUSSO che si presenta con tosse secca, pirosi retrosternale, lingua che brucia quotidianamente. A volte vi è la presenza di acalasia, ovvero sensazione di soffocamento, come se il cibo rimanesse fermo lungo l’esofago. All'ispezione del cavo orale la lingua appare estesamente patinata di bianco con leggere striature verdognole accompagnate da sapore amarognolo ( verosimile segno/sintomo di reflusso biliare )
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Le numerose indagini strumentali effettuate, le quali riportano:
“ernia iatale, metaplasia cardiale, gastropatia cronica”
Gli esami fatti sono: 5 gastroscopie, 2 volte la Ph metria gastro-esofagea, una impedenziometria e manometria sfinteriale ed infine, nel 2020 "risoluzione" non risolutiva, con fundoplicatio.
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L’ultima gastroscopia risale a soli 6 mesi fa in cui nonostante lo "strangolamento “ del cardias, effettuato, nelle conclusioni si legge :
“gastropatia erosiva antrale e metaplasia in sede cardiale”, ovvero esattamente il medesimo quadro del Pre intervento,
con l’aggravante di avere, a questo punto, ottenuto anche una limitazione della dinamica sfinteriale a causa delle restrizioni generate dalla chirurgia (ed infatti dal post intervento ha iniziato a soffrire anche di ACALASIA, evento patologico favorito o comunque amplificato dallo strangolamento di questa delicata parte anatomico-funzionale)
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L’INTESTINO della paziente si dimostra irregolare, da decenni, con periodi di stitichezza alternati a giorni di accelerazione del transito con feci poltacee.
Diffuso il gonfiore e frequente la flatulenza.
Immancabile sensazione di mancato svuotamento nel post evacuazione.
Vi è inoltre presenza di emorroidi di II grado per le quali le è già stata proposta rilegatura (altra follia totalmente irrazionale……)
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L’EMICRANIA si fa sentire 1-2 volte alla settimana, che secondo suo dire ha un’origine digestiva
Ancora una volta i pazienti dimostrano di essere in grado di fare valutazioni sistemiche molto più acute e verosimili rispetto ai signori
della medicina Farmaco-industriale, ancora fermi alla rincorsa del singolo evento e alla relativa “specifica” prescrizione farmaceutica
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Mi riporta di dolori cronici al tratto lombare ed una insistente sintomatologia in fossa iliaca destra con diffusione fino alla zona inguinale e interno coscia.
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CHE CI POSSA ESSERE UNA PERTINENZA VISCERALE E NELLA FATTISPECIE DI NATURA INTESTINALE ?
ovviamente il modus operandi dell’ INcurante è stato quello di PRESCRIVERE la nota compressina risolvi tutto,
ed infatti predispone per una reiterata prescrizione di antinfiammatori a base di FANS, da anni (per loro questo è CURARE le PERSONE ….)
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Nell'anamnesi remota mi annoto un intervento di rimozione della vena safena ed una cronica IPERCOLESTEROLEMIA, una condizione, quest’ultima, che secondo il medico di base è risolvibile solo assumendo i farmaci :
“SIGNORA QUANDO LDL È ALTO NON SI PUÒ FARE NIENTE, L'UNICA SOLUZIONE È PRENDERE IL FARMACO”, proponendo immediatamente una buona dose di Statine.
(i valori del colesterolo sono i seguenti: LDL 170 , HDL 50)
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I FARMACI in essere sono: Lucen da 40 mg (ovvero la stessa cosa del pre chirurgia), statine colicomp da 20+10 mg, un paio di antipertensivi, e una quotidiana dose di Xanax prima di andare a letto. Ovviamente, al bisogno, può scegliere tra uno dei tanti FANS prescritti in questi anni.
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Dopo l’Anamnesi ci congediamo con la consueta promessa che nei giorni successivi sarà mia cura inviarle il piano Terapeutico Motorio-Nutrizionale
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In attesa del PRIMO CONTROLLO, dopo tre settimane di applicazione del piano terapeutico, ricevo feddback nel quale mi riporta essenzialmente TRE cose:
1-Miglioramento della regolarità dell’alvo con evacuazioni quasi tutti giorni e feci sempre più conformate ( quasi mai poltacee). Le emorroidi meno fastidiose e minore la sensazione di mancato svuotamento.
2-minore il fastidio faringeo, nessun episodio di acalasia, minor pirosi retrosternale.
3-un singolo episodio di emicrania in 20 giorni (ce ne saremmo dovuti attendere 3-6 episodi) .
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Ci troviamo a 7 settimane, per il PRIMO CONTROLLO, sempre in VIDEOCONFERENZA, e all’apertura del collegamento la signora Sofia appare, moderatamente, sorridente, sembra stia acquisendo fiducia.
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Le pongo la domanda cardine :
“allora Sofia, cosa diciamo del Reflusso ? “
La sua risposta è:
“direi molto meglio, la tosse secca la sento solo al mattino, e sparisce durante la giornata, acidità al cavo orale mai sentita, la lingua brucia ancora presente, ma molto meno”
A questo punto, le chiedo della acalasia (elemento determinante per farci ipotizzare un primo ripristino del controllo neurovegetativo dello sfintere esofageo inferiore )
Lei risponde : “ non ho mai avuto episodi di sensazione di soffocamento"
ed io penso: FANTASTICA BIOLOGIA DELL’UOMO !
ANCORA UNA VOLTA CI DÀ PROVA DELLA POTENZA INCONTENIBILE DEL SISTEMA NEL VOLER RICERCARE IL RIPRISTINO DELLE FUNZIONI ORGANICHE SEMPRE E COMUNQUE …..(anche al di là delle fesserie dell'uomo.....)
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Le chiedo allora dell’intestino, e qui Sofia si dimostra ancor più soddisfatta:
“no, l’intestino va sempre meglio, vado in bagno tutti i giorni, non più stitichezza, le feci sono ormai quasi sempre ben conformate. Molto meno anche il gonfiore addominale”
e aggiunge subito dopo:
“anche la sensazione di mancato svuotamento non la sento quasi più, le emorroidi sparite” (COME MAI ? perchè è venuto meno la condizione infiammatoria locoregionale e non vi è più necessità di vigorosa spinta evacuativa e le stesse feci sono meno cariche di patogeni...)
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"E I DOLORI IN FOSSA ILIACA ?", chiedo :
“Li sento solo ogni tanto, prima erano costantemente presenti”
Altra significativa testimonianza che il colon sta iniziando a funzionare e la sintomatologia riferita in zona ileocecale-inguinale, mera la manifestazione somato-viscerale, sta progressivamente, venendo meno.
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Scorro la sua scheda di anamnesi che tengo d'innazi a me, e vedo la voce EMICRANIA, allora le chiedo: “ e la sua emicrania ? “
Lei mi risponde immediatamente :
“da quando ci siamo visti ho avuto 2 episodi, ma che sono passati nel giro di poche ore”
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COSA VORRÀ DIRE QUESTO ?
semplicemente che ha introdotto i corretti substrati alimentari, che non hanno iperstimolato il sistema nervoso autonomo ( Plesso gastroesogfageo del VAGO) ad attivarsi in “modalità allarme”.
Non dobbiamo mai dimenticare che il sistema nervoso autonomo controlla capillarmente tutto il tratto digerente ( e non solo) e QUALSIASI evento che avvenga lungo il terreno da lui controllato non potrà passare inosservato ....
Il sistema nervoso gastrointestinale (Sistema Nervoso Enterico) dialoga incessantemente con la componente Immunitaria la quale fornisce informazioni circa le mucose ed eventuali antigeni pericolosi ( potenzialmente ),
non solo,
si rapporta con lo il sofisticato tessuto epiteliale in grado di dialogare a sua volta con i numerosi attori sia del comparto endoluminale (nutrienti e microbiota) che della mucosa sotto epiteliale.
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Sempre il nostro organizzatissimo sistema nervoso gastroenterico, tutte le informazioni che riceve (di benessere o di pericolo) le comunica alla competente ORTO e PARA-simpatica la quale (dopo averle integrate), le comunicherà direttamente con il Sistema Nervoso Centrale (via spino-talamo-corticale)
Ecco tutto questo sofisticato network si mantenere attivo ogni qualvolta noi ingeriamo del cibo,
ricordiamoci che per il nostro intricato sistema biologico gli antigeni alimentari possono essere fonte di vita ma anche di grande pericolo, il controllo dunque deve essere capillare e costante
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L'EMICRANIA, nella stragrande maggioranza dei casi significa due cose:
POTENZIALE PERICOLO e NEUROINFIAMMAZIONE (ovvero ue facce della stessa medaglia…)
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Anche con questa paziente il VOLANO DELLA SALUTE ha iniziato a girare, se manterrà impegno sul programma intrapreso i risultati si sommeranno e la malattia diverrà condizione sempre meno probabile ….
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Come sempre ripeto, le malattie non arrivano mai dal nulla, ne tantomeno per sfiga genetica, siamo noi a indurle con il nostro errato comportamento quotidiano
siamo noi che non rispettando il nostro magnifico sistema biologico, lo costringiamo a reagire con la patologia
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Chi pensa di poter rimettere in fisiologia un sistema biologico massacrato da croniche ed errate abitudini PRENDENDO semplicemente il farmaco di turno, dimostra di non aver capito nulla della biologia dell’uomo e di essere destinato, irrimediabilmente, al fallimento terapeutico
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Chissà se un giorno i signori prescrittori inizieranno a porre una qualche riflessione ...
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Un caro SALUTO di SALUTE
ai sempre più numerosi
INTERlocutori della Pagina
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Al prossimo caso
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